Qualche settimana fa, sono andata a vedere il concerto dei miei amici Deja, dopo tanto tempo che non li sentivo dal vivo.
Ho preso il treno, sono arrivata a Cervignano, ho cercato il Teatro Pasolini, e per fortuna mentre chiedevo informazioni ai passanti ho trovato altri loro fan che mi hanno indicato la strada (“Va anche lei a vedere il concerto del maestro Andrea?“, mi ha detto un signore che mi ha accompagnata a destinazione).
Andrea e Serena hanno aperto il concerto di Peter Finger, di cui si dice che suona da solo come una orchestra, ed è vero, crea tutte le atmosfere e prepara anche il caffè.
Ma torniamo ai Deja.
Appena hanno iniziato mi sono resa conto che era già da troppo tempo che non facevo scorta delle dosi dal vivo della loro musica, come tempo fa che seguivo tutte le date che potevo. E così mi sono potuta ricaricare della energia che trasmettono suonando, sin dalla prima cavalcata di inizio serata, nella divagazione dei suoni che si inseguono nel loro pezzo classico “Meta”.
Ma la vera novità è stata questa.
Nell’ultimo anno i Deja hanno calcato le scene di molti teatri e palcoscenici d’Italia, partecipando a numerosi concorsi e arrivando anche spesso sul podio (“un orgoglio della nostra regione“, ha detto di loro il padrone di casa mentre introduceva la serata, “dove vanno, vincono!“).
E questo esercizio continuo ha sicuramente avuto effetto anche sui loro spazi fatti di parole, quelli tra un pezzo e l’altro, dedicati al rapporto con il pubblico.
Li ho visti molto più disinvolti, divertiti, creativi nel godersi la serata.
Vi voglio ancora vedere così, amici, andate avanti alla grande!
Tag: Déja
Le atmosfere del periodo beat
La scorsa settimana ho passato una serata a Gorizia.
Toccata e fuga, giusto quello che ci voleva per calarsi in altri luoghi.
Nel contesto della manifestazione “Juke Box & Beatles”, i nostri amici Deja con l’attore Enrico Cavallero hanno proposto una selezione di testi di autori della ‘beat generation’ (ma non solo), accompagnati da musiche originali e improvvisate.
Tra Kerouac, Ginsberg e Bukowsky hanno trovato spazio Sartre e Duke Ellington, così come Billie Holiday e Luigi Tenco.
Ho cominciato a scattare qualche foto, ma poi ho smesso: non volevo distrarmi dall’atmosfera intensa che voci, parole e suoni stavano costruendo…
Una immersione in altri tempi, in fondo non troppo lontani.
Di nuovo a contatto con l’arte
Per il secondo anno consecutivo, il compleanno di Serena è stato trasformato in un evento: un “home concert”, una esibizione dal vivo nel caldo ambiente della casa dei Deja, che quest’anno ha visto ospite la cantautrice friulana Giulia Daici.
L’anno scorso era stata la volta di Sandor Szabo, che avevo incontrato anche in Ungheria.
All’estero questa è un’abitudine più diffusa, eppure ci vorrebbe anche qui: così organizzata, la performance acustica ci rapisce, accoccolati sui cuscini del soggiorno, in un’atmosfera intima…
A Giulia, un augurio per il suo futuro come artista, che porta la musica agli altri come una testimonianza.
httpv://www.youtube.com/watch?v=3aoST90qmiw&feature=related
Il dietro le quinte del video
Ritorniamo allo scorso aprile, nel teatro di Gradisca, per una giornata tutta per noi.
Serena, Andrea, Enrico, Chiara e la sottoscritta erano riuniti per una giornata di full immersion per le riprese del nuovo video dei Deja.
Le riprese erano avvolte nel mistero: nulla doveva trapelare fino all’uscita ufficiale del video, “Somebody that I used to know – Gotye (Cover)”.
In quella giornata si sarebbero condensate le idee che avevano iniziato a moltiplicarsi già dallo scorso febbraio, quando facevamo le prove dei colori, in Austria, a tavola con Andrea e Serena.
Durante la sessione in teatro di aprile, finalmente, la “tavolozza” Serena era tutta per me, e le tecniche a disposizione per colorarla e “vestirla” erano molte.
Le ho usate tutte.
Ci abbiamo messo quasi un giorno intero, per le riprese (c’era pure un piano B, in cui si continuava il giorno dopo, e Andrea e Serena erano pronti ad ospitarmi per la notte, se la sessione continuava ad oltranza).
Ma per fortuna non ce n’è stato bisogno. Come avremmo potuto ripetere il trucco la mattina dopo?
Il momento finale della giornata, in cui Serena si è liberata della seconda pelle, ed è tornata bianca, lo abbiamo “sentito” tutti, mentre in teatro ne osservavamo la performance dal vivo, e ci faceva venire i brividi. Quella ripresa si poteva fare solo una volta, non c’era modo di ripetere.
Unico commento liberatorio: “buona la prima”.
Il nuovo video dei Deja finalmente on-line!
Ieri sera siamo stati alla presentazione dell’ultimo video dei Déja, “Somebody that I used to know – Gotye (Cover)”.
L’evento è stato inserito in una splendida cornice, il 31° premio internazionale Sergio Amidei dedicato alla miglior sceneggiatura cinematografica. Inoltre ieri era l’ultimo giorno della rassegna, e il videoclip è stato proiettato proprio nel momento clou della serata, cioè dopo la premiazione del vincitore del concorso della rassegna durata dieci giorni presso il Parco Coronini di Gorizia, una iniziativa che ha visto anche una grossa affluenza di pubblico (ieri c’era persino la fila rimasta fuori!).
Quando i nostri amici Déja (che hanno riarrangiato il brano con uno stile che preferisco all’originale!) sono saliti sul palco, insieme alla regista Chiara Cardinali, ho avuto l’onore di essere ringraziata da Serena, che ha ricordato come l’ho “vestita” per il video. Infatti le riprese risalgono allo scorso aprile, e ricordo ancora quella lunga giornata in cui mi sono occpuata dei trucchi (prossimamente sarà pubblicato il dietro le quinte…): posso dire che ricoprire e trasformare la nostra cantante (con effetto “materico” come chiesto dalla regista) è stata veramente una sfida unica!
httpv://www.youtube.com/watch?v=BhxvMRArxNY&feature=youtube_gdata_player
Mancano due giorni all’anteprima del nuovo video musicale dei Déja!
Un appuntamento per sabato: vi aspettiamo!
Nuovo evento artistico in arrivo…
Ritrovo con tanti amici
Serata lunga, quella di ieri!
Abbiamo visto Carla, Andrea e Serena, e tanti vecchi compagni di studi di Dado, i CCNI, che hanno organizzato la cena molesta. Un viaggio nel tempo di oltre sette anni!
Viaggiare con le note
Speciali le storie dei nostri amici Deja in tour in Germania.
Si possono leggere sul loro blog.
Peccato che siano già finite prima che io sia riuscita a saltare sul treno per Berlino!