Arrivo in bici a Mantova: splendida serata.
Sole, luce fino a tardi, si può stare col vestito di seta leggero come se fosse estate. Sì, questo è il resoconto di giovedì scorso, a cinque giorni dal solstizio.
A Mantova, vicino al lago di mezzo, c’è un locale dove, due anni fa, avevo preso un panino col papi, in attesa di Juri Druznikov, candidato premio nobel e docente di storia della censura, che aveva un libro suo da regalarci, in cambio di uno nostro di cui papi era autore.
Musica lounge, tipo Morcheeba, o Air, tavolini di legno e dondolo relax.
Dado ed io prendiamo due cocktail verdi, il suo è un mojito con le foglie di menta mescolate intere al ghiaccio, il mio è un analcolico pompelmo-kiwi con la schiuma e la fragola sopra.
Non siamo tipi soliti a queste cose.
Io infatti smantello presto la scultura: via la fragola, caduta la cannuccia, fuori il ghiaccio. Bevo senza misteri: slurp!
Dado invece si sbafa il buffet a gratis: terzo giro al tavolo pizzette… quarto giro al tavolo sottaceti… Che pacchia!