In questi giorni corro, corro, una cosa senza tregua. Ho più cose da fare che tempo, sia di giorno, che di sera. Durante la settimana sono stata a Genova, Marsiglia, neanche il tempo di farne foto e parlarne, sono già tornata.
E’ fine pomeriggio, e vorrei andare almeno un salto al festival del documentario Nodo-Doc, però esito, potrei in alternativa tornare a casa e finire altre mille cose tra quelle che ho da fare.
Oscillo, lascio quasi che sia l’autobus che arriva a decidere per me.
Anche se in ritardo, vado.
Arrivo al cinema che il film non è ancora iniziato: ho un po’ di fortuna che sembra far cambiare senso alla ruota del tempo. Entro. La sala del cinema è ancora vuota, la coda di gente è fuori, e io che son già dentro comincio a riempirmi gli occhi dei manifesti del festival che fanno bella mostra di sè.
Momento di attesa prima dell’inizio proiezione, trepidante. E tuffo di contentezza: ci sono riuscita, ora sono qui, proprio dove avrei voluto essere.