Disegnare è come nuotare, l’ho già detto. Mi fa da indicatore dello stato d’animo.
Se sono affaticata e tesa, disegno piano, cauta, a piccoli tratti sfumati; il segno di matita è lieve e non si distingue, è come polvere.
Se invece sono carica, i segni corrono, si staccano come frecce, le matite mi volano via di mano, non smetto per ore.
Imparo a migliorare il metodo. Vado cauta col viola, non carico i toni scuri; distinguo le macchie dei colori, cercando di tenerle un po’ più indipendenti. Verde e arancio fanno da re e da regina: colori caldi, col sole dentro, per il controluce sulle spalle.